In occasione di Slow Fish (Genova 1-4 giugno 2023) Toscana Promozione Turistica, nell’ambito del progetto di Vetrina Toscana, ha presentato il libro: “Happy Boat in Toscana - Ricette per naviganti a vela e a motore” una guida pratica alla cucina tipica, dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana in barca. Protagonista è la costa toscana con una raccolta di ricette tipiche interpretate dagli chef del territorio.
Il tema della sostenibilità e della salvaguardia del mare è molto importante e passa anche dall'enogastronomia: non solo ricette, quindi, ma anche suggerimenti sui prodotti tipici che non possono mancare in una cambusa gourmet e sostenibile. Inoltre, consigli da adottare per la riuscita di un buon piatto e per la salvaguardia del mare: dall'utilizzo di prodotti locali, all'attenzione alla stagionalità anche per il pescato, per non danneggiare l’ecosistema e consentire la riproduzione.
Navigare lungo la costa e le isole, consente un punto di vista privilegiato dove il mare è protagonista assoluto anche nel piatto e permette di scoprire, oltre a nuovi territori, varie specie ittiche, attraverso le ricette della tradizione, tutelando la biodiversità naturale, ma anche alimentare: un’esperienza gastronomica che recupera antichi saperi, storie e mestieri.
Dai super classici come gli spaghetti con le arselle e le acciughe marinate, a nuove interpretazioni come le triglie con patate, la palamita al pesto di ortica o l'insalata di sgombro marinato. Accompagnate da alcuni preziosi consigli sulle tecniche di preparazione: meglio prediligere cotture brevi e marinature in modo da preservare la qualità degli ingredienti e ridurre al minimo il rischio di fermentazioni. Scegliere piccole pezzature, tagli sottili e spessori bassi, consente di approfittare della temperatura di zuppe o verdure per cuocere il pesce, risparmiando così tempo ed energia. Inoltre, approfondimenti ed aneddoti sui prodotti usati per le ricette. La Toscana vanta, infatti, una cultura gastronomica secolare e i prodotti certificati (DOP, IGP, PAT) ne garantiscono l’autenticità, la provenienza e la produzione secondo rigorosi disciplinari.
Per Vetrina Toscana, il progetto di Regione e di Unioncamere che unisce tipicità, autenticità dei territori e attenzione all’ambiente, l'enogastronomia è un #viaggionelviaggio: muoversi, infatti, permette di conoscere posti nuovi e assaporarne i prodotti e i piatti tipici. Qui vi proponiamo un itinerario affascinante lungo i circa 600 chilometri di costa con 17.550 ormeggi e una rete diffusa di porti e approdi turistici, in un viaggio tutto da gustare.
“Happy Boat in Toscana - Ricette per naviganti a vela e a motore” è realizzato in un formato A5, rilegato con spirale, che permette di tenere comodamente il ricettario aperto, anche in una cucina dalle misure limitate. Il volume è scaricabile gratuitamente dal sito www.vetrina.toscana.it.
Le ricette del volume sono state gentilmente concesse dai cuochi della rete di Vetrina Toscana: Umberto Amato del ristorante La Fontanina a Porto Santo Stefano, Leandro Carotenuto del ristorante Umami a Marciana Marina, Matteo Donati del ristorante Donati a Castiglione della Pescaia, Luigi Fiore del ristorante Alle Vettovaglie a Livorno, Maurizio Marsili del ristorante Pesciolino Briaco a Viareggio, Claudio Menconi, Simone Sardelli dell’Osteria da Simone a Marina di Pisa, Roberto Tissi del ristorante La Petite Cuisine a Carrara, Daniele Zazzeri del ristorante La Pineta a Marina di Bibbona. Completano il volume: una scheda di Slow Food Italia e una a cura di Vetrina Toscana con un focus su alimentazione, sostenibilità e salute del mare. Le foto sono di Luca Managlia.
Contatti stampa Vetrina Toscana: Daniela Mugnai, Tel: +39 347 8288287 - Email: danielamugnai.coffee@gmail.com
Chiunque si occupa non estemporaneamente di tematiche afferenti agli scafi storici del Mediterraneo conosce le pubblicazioni di Giovanni Panella, di cui ricordiamo qui le più note, Leudi di Liguria (Tormena, 2002), Gozzi di Liguria (Tormena, 2003), Il pinco veliero dei genovesi (GMT, 2006), La vela latina (Hoepli, 2015). Panella, vincitore seriale del noto Premio giornalistico-letterario Marincovich, riservato agli autori di mare, dà un insostituibile contributo, rispettivamente come presidente e vicepresidente, al Comitato Scientifico della Federazione Italiana Barche Storiche (FIBAS) e all’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale (ISTIAEN). Sorvoliamo, per ragioni di spazio, sulle sue collaborazioni a riviste specializzate, italiane e straniere.
Il suo ultimo volume, dal suggestivo titolo di Gozzi, pescatori e marinai. Storie del Mediterraneo, presenta un’architettura tanto semplice quanto solida. Diviso in due parti, La storia dei gozzi e I gozzi del Mediterraneo, si articola in diciassette capitoli, ciascuno arricchito da un importante corredo fotografico. Esso si distingue per la puntualità delle informazioni che fornisce, per la fluidità della scrittura e per l’ampiezza del suo respiro. Se ciò è vero, come è vero, però non è tutto. Crediamo di poter dire, infatti, che le sue pagine sono intrise di una inesausta meraviglia, ossia di quella particolare disposizione dell’animo dalla quale discende l’emozione, senza la quale un lavoro nasce arido e il lettore preparato lo avverte.
Il fatto è che Panella ha in una mano gli arnesi del maestro d’ascia e nell’altra la penna del letterato, per cui ci troviamo di fronte a un lavoro dove il materiale è contiguo all’immaginario; anzi, dove materiale e immaginario – le categorie fondamentali del nostro approccio alla realtà – si confondono. Non è un caso che ci vengano proposti sistematicamente brani di poesia: di autori illustri (Montale, ad esempio) o anonimi, in dialetto; e di prosa, firmati, tra gli altri, da Giovanni Verga, Vittorio Giovanni Rossi, Giovanni Descalzo, Maurizio Maggiani, Nico Orengo.
Allora l’acquisizione dei contenuti di questo libro è più di un percorso di conoscenza: arrivati alla sua ultima pagina, siamo più ricchi a 360 gradi.I gozzi liguri, sardi, siciliani, maltesi, catalani, marsigliesi, tunisini (molto opportunamente Panella ne declina i nomi locali: gussu, vuzzi, bussi, pointus, barquette, gajeta ecc.) raccontano di coste e di mari, di costumi, di credenze, di leggende, di lavoro, di uomini e di donne, di cibi, di tante piccole-grandi affascinanti cose. E naturalmente raccontano se stessi: di come, mentre si portano addosso, tutti, una quantità di soluzioni tecniche provenienti dai quattro canti del Mediterraneo che tendono ad omologarli, sono distinguibili per un ampia gamma di dettagli. Basti pensare alla spernaccia e ai mondi simbolici che contiene. Ma potremmo ricordare il timone, la disposizione dei banchi, il bolzone, la stellatura, i colori, l’alberatura e le vele. Insomma, un orizzonte che, anche quando non contenesse altro, sarebbe già sufficiente a farci definire prezioso questo lavoro.
“Campo com’era - Album di ricordi” è molto più di una raccolta di fotografie, rappresenta soprattutto una narrazione per immagini del territorio di Campo nell’Elba dagli anni Dieci ai primi anni Settanta del secolo scorso. Il titolo rimanda ad un’idea di Raffaele Sandolo che, prima della sua scomparsa, aveva organizzato mostre fotografiche per conservare la memoria del passato recente, soprattutto di Marina di Campo. Poi, grazie al contributo e con il patrocinio del Comune di Campo nell’Elba, questa idea è diventata un progetto più ampio, condiviso ed articolato, che ha viste coinvolte tutte le associazioni culturali del territorio: l’Associazione Amici di Montecristo e la Biblioteca Comunale hanno coordinato la raccolta e la selezione di circa seicento fotografie, fornite da privati cittadini e dalle sei associazioni che rappresentano le frazioni del comune: Associazione Amici de La Pila, Associazione Culturale La Ginestra di Seccheto, Associazione per la Difesa dell’Isola di Pianosa, Centro Culturale Ricreativo Sportivo di Sant’Ilario, Circolo Culturale Le Macinelle di San Piero, Gruppo Storico Culturale La Torre di Marina di Campo.
Un modello virtuoso di rete collaborativa che ha prodotto un grande risultato, un libro fotografico di pregio, ma nello stesso tempo anche album di ricordi per tutto un territorio caratterizzato da un paesaggio incantevole, che, in pochi chilometri passa dal mare alla collina, dalle spiagge alle rocce granitiche. Nella transizione da un’economia agricola, come pure legata alla lavorazione del granito ed alla pesca, verso l’affermazione di un importante sviluppo turistico, nelle oltre trecento fotografie qui pubblicate risalta fortemente il fattore umano. Uomini, donne e bambini diventano i veri protagonisti di questo racconto per immagini, ancora una volta, la dimostrazione che la fotografia rappresenta un’importante ed imprescindibile aspetto del realismo novecentesco, una testimonianza storica, o meglio un contributo alla testimonianza delle fonti storiografiche, che spaziano dall’antropologia alle immagini di un’epoca.
Le persone colte nel loro quotidiano, nelle feste di paese, nei gruppi scolastici, sulla spiaggia, o in occasione di matrimoni, escono in qualche modo dalla fissità dello scatto e dall’obiettivo del fotografo, per affermare il loro essere personaggi di un libro, protagonisti di una trama che viene narrata proprio attraverso di loro. L’impaginazione dà risalto alle fotografie in bianco e nero con spaziature di varie dimensioni, che rendono piacevole l’osservazione e la lettura delle didascalie chiarendo soggetti e situazioni e fornendo i dati essenziali di localizzazione e datazione. L’introduzione di Francesco Scoppola arricchisce ulteriormente questo libro, con osservazioni molto interessanti, che rimandano ad una riflessione più generale sull’importanza del patrimonio culturale e della sua conservazione, attraverso la conoscenza e la presa di coscienza.
Anni '20: Georges e Tigy Simenon, giovanissimi, squattrinati e pieni di talento, fuggono da Parigi per una vacanza sull’isola di Porquerolles, dove scoprono inaspettatamente la seduzione esercitata dall’acqua sui loro animi inquieti. Un’irresistibile attrazione verso la navigazione che viene appagata dapprima con la piccola chiatta Ginette, su e giù per i canali e i fiumi di Francia; più tardi con il cutter Ostrogoth, in Belgio e in Olanda, fino al Mare del Nord; e infine con l’Araldo, la goletta che li porta a zonzo per il Mediterraneo.
Assieme alla passione per l’acqua, cresce la fama di Georges, che diventa un intellettuale affermato, tra i più famosi e prolifici al mondo, creatore, tra l’altro, del celebre commissario Maigret. Tigy, al contrario, rinuncia a una brillante carriera di pittrice e col suo carattere pacato e l’infinita pazienza assicura il difficile equilibrio della coppia, tamponando i continui tradimenti del marito. In lui convivono infatti forza e fragilità, fascino e ossessioni, anzitutto quella del sesso.
Il romanzo ricostruisce, dapprima seguendo le tracce lasciate da Tigy nei Ricordi e poi attraverso le parole di Georges nel diario Il Mediterraneo in barca, le navigazioni della coppia, che trova nell’acqua la propria via di salvezza.
L'AUTRICE: MARIA GISELLA CATUOGNO
È nata e vive all’isola d’Elba, dove ha insegnato materie letterarie nelle scuole superiori. Dal 2003 si dedica alla scrittura, affrontando le tematiche a lei più care: l’amore per la natura e soprattutto per il mare, gli affetti, l’educazione delle giovani generazioni, l’attenzione al mondo femminile.
È autrice di diverse raccolte di poesie: Mare, more e colibrì (Studio 64), Brezza di mare (Ibiskus Ulivieri), Fiori di campo (Montedit), Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni (Onirica editrice); di un testo memoriale dedicato al suo paese natale, Il mio Cavo tra immagini e memoria (Nidiaci); di lavori collettivi quali Il volo dello struffello (Liberodiscrivere), Malta femmina (Zona), In territorio nemico (minimum fax) e del romanzo Passioni (Il Foglio Letterario), ispirato all’eroina risorgimentale Cristina Trivulzio di Belgioioso. Nel 2019 è stata pubblicata la raccolta di racconti Ritratti. Profili di ieri e di oggi (Helicon), mentre Ofelia. Un’elbana alla corte dei Windsor (Persephone edizione), il suo ultimo romanzo, è uscito nel luglio 2020.
Sono stati a lungo rapporti di comandanti, relazioni di capitani di porto, giornali di bordo, verbali di sinistro marittimo, diari. Ora sono storie. Raccontano un momento drammatico vissuto dalla nave ammiraglia di Napoleone, oppure le singolari peripezie di un’umile feluca perseguitata dalla sfortuna, o i giorni più o meno avventurosi di velieri e di moderni cargo, o ancora un indimenticato disastro, come quello di cui fu protagonista l’Andrea Doria. Più di altre, alcune storie sono capaci di descrivere la vita di bordo, con i suoi tempi, i suoi spazi, le sue liturgie e i suoi sacrifici: immani, quando gli elementi scatenati sembrano aver stretto un accordo per frantumare e spedire a fondo il guscio di noce che ha osato sfidarli. Ne risulta un affresco che, nella sua invenzione, si ripromette di restituire le tracce lasciate nel tempo da innumerevoli figure di marinai e trasformarle in istantanee capaci di illustrare l’eterna vicenda dell’uomo sul mare.
L'AUTORE: GIANFRANCO VANAGOLLI
È nato all’isola d’Elba, dove vive; avviato giovanissimo alla carriera del mare, ha maturato successivamente interessi filologici e letterari, laureandosi in Lettere moderne.
Si distinguono, nella sua abbondante produzione, dedicata anche alla storia e al folclore dell’Arcipelago toscano, un volume di racconti, Il Cacciadiavoli e altro mare (Le Opere e i Giorni, 2001); un saggio critico, Profili di autori elbani contemporanei (Le Opere e i Giorni, 2008) e tre romanzi: Il tesoro del Carmine (Il Foglio letterario, 2017), Bandiera a bruno per la Diletta Mauro (Ensemble, 2019) e I dannati del Priamar (Edizioni il Frangente, 2021). I suoi libri hanno ottenuto significativi riconoscimenti.
La straordinaria ricchezza geomineralogica dell'Elba, conosciuta dai tempi più antichi, è narrata attraverso immagini e racconti che partono dai paesaggi pieni di fascino del territorio costiero ed interno dell'Isola per arrivare a dettagliare, con un approccio scientifico, i cosiddetti Fiori della Terra: gioielli di geodiversità, conosciuti dagli studiosi di ogni nazionalità e collezionati nei musei di tutto il mondo.
"Non aspettatevi di trovare la descrizione di tutti i minerali elbani - scrive uno degli autori, Andrea Dini - nè la storia geologica degli ultimi 500 milioni di anni... Abbiamo provato a parlare di mineralogia e geologia raccontando storie e aneddoti scientifici, umani, storici, politici e mitologici. Anche molte delle foto raccontano storie brevi, sintetiche ma evocative. I colori, le geometrie, le tessiture del paesggio e degli esemplari mineralogici sono stati immortalati da abili fotografi amanti della natura elbana".
Il volume è una guida e contemporaneamente un'opera di divulgazione scientifica per accompagnare il lettore, il viaggiatore, l'appassionato, gli stessi abitanti dell'Elba, alla scoperta di un territorio scrigno di bellezza e del suo patrimonio che merita un turismo lento e consapevole, attento e curioso, ma soprattutto rispettoso del suo ambiente marino e terrestre.
pp.160, euro 16,00
Degna di un film la vicenda umana che si snoda fra costa toscana e Arcipelago, ripresa da Gianfranco Vanagolli per farne un romanzo: I dannati del Priamar, edito dal Frangente di Verona. Una realtà romanzata, costruita su un fatto accaduto nell’ottobre 1943, nell’Italia disorientata dell’armistizio, che l’autore costruisce sapientemente dando fisionomia precisa ai personaggi. La trama: quattordici detenuti indesiderabili, tisici o mal ridotti per le botte ricevute durante una sommossa, vengono imbarcati su un rimorchiatore, il Priamar, che dividono con i sei membri dell’equipaggio e una scorta di militari tedeschi. Devono raggiungere il carcere di Porto Longone, che però li rifiuta; né trovano accoglienza negli altri reclusori dell’arcipelago. Alla fine approdano a Marina di Campo da dove raggiungono, incatenati, Procchio. Su quella spiaggia, di fronte a tanta bellezza, una giustizia sommaria interrompe la loro speranza di vivere. Tutte le vicende confluiscono in un’acme, che però non conclude il libro. C’è un ritorno, un recupero ragionato di tutta la vicenda, il racconto del “dopo” di ognuno dei protagonisti. La sorte, la fortuna, interrogativi profondi, pietas, permeano intimamente questo bel romanzo di mare, il secondo di Gianfranco Vanagolli, dopo “Bandiera a bruno per la Diletta Mauro” (Roma, Ensemble, 2019), che arricchisce il panorama della migliore narrativa di settore.
pp.480, figg.26, euro 20,00
In occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Napoleone, avvenuta a S. Elena il 5 maggio 1821, è uscita, promossa da Italia Nostra Arcipelago Toscano e da “Enjoy Elba & Tuscan Archipelago”, la nuova edizione dei Ricordi e aneddoti dell’isola d’Elba (1814-1815) di André Pons, curata da Gianfranco Vanagolli per la collana saggistica VIE della Vittoria Iguazu Editora di Livorno. Diverse sono le fonti che raccontano il soggiorno di Napoleone all’Elba, ma nessuna ha l’ampiezza e la complessità dei Ricordi, pubblicati originariamente a Parigi, presso Plon, nel 1897, a cura di Léon G. Pélissier, con il titolo di Souvenirs et anecdotes de l’ile d’Elbe, dopo un non facile lavoro su manoscritti lasciati lacunosi e in disordine dall’autore. L’opera, tradotta in italiano nel 2014 da Gianfranco Vanagolli con la collaborazione di Rosa Bianca Cigheri, Cecilia Pacini e Luigi Maroni, per l’Editrice Le Opere e i Giorni, appare ora con una nuova veste grafica e con le varianti imposte da un’attenta rilettura. i Ricordi descrivono, tramite pagine talora non prive di intenti letterari, il grande còrso nella sua grandezza, ma anche nelle sue contraddizioni, in una panoramica disincantata che si allarga all’intero entourage imperiale: da Madame Mère a Paolina ai generali, Drouot, Bertrand, Cambronne. Emerge, inoltre, dall’opera, il contesto sociale, politico e culturale di un’isola che Pons conosceva molto bene e che amava fino a dichiarare: “Je suis tout à fait Elboise par affection”.
pp.96, figg.41, euro 10,00
Marciana Marina, suo paese natale, è declinata negli scritti sparsi di Manrico Murzi, raccolti nel volume “Di mare un cammino e altre parole” da Patrizia Lupi, direttrice di Enjoy Elba and The Tsuscana Archipelago. Dalla sua amicizia con il “poeta giramondo” nasce infatti l’idea, in occasione del novantesimo compleanno dell’autore, di raccontare attraverso le sue parole, in prosa e in poesia, il paese, la sua gente, le abutudini, la storia e la bellezza di Marciana Marina dove Murzi nacque, figlio di fornaio, nel 1930 e che gli ha attribuito la cittadinanza onoraria nel 2020. Murzi, che è anche ambasciatore per la cultura dell’Unesco, ha tradotto, fra gli altri, Marguerite Yourcenar e il Premio Nobel, Nagib Mahfuz. Ricchissima la sua bibliografia che si dipana negli anni, numerosi, del suo lavoro letterario, come scrittore, poeta, saggista, commediografo, a partire dal suo incontro con Ungaretti, all’ Università di Roma dove si laureò nel 1956. Arricchito da una galleria fotografica e da una serie di acquarelli ad opera di Patrizia Pellegrini che mostrano inconsueti scorci del borgo marinaro, il volume è un tributo all’Elba e al suo versante a nord-ovest, luogo dell’anima dove Murzi continua ancora a tornare, nonostante viva a Genova e abbia viaggiato in tutto il mondo.
pp.48, figg.7, euro 5,00
Una sorella raccoglie fogli sparsi, poesie, che rischiano di rimanere dimenticati per sempre in un cassetto, come i sentimenti che hanno mosso la penna su un diario, unico momento di vita intima e personale, per disvelare insieme ad essi un’infanzia comune e un paese che rimane vivo e fantastico nelle fotografie e nella memoria. Un tributo alla famiglia, a due paesi, Marciana e Marciana Marina, dove si perdono nella storia le tracce degli antenati. Una poesia timida, intima e universale, quella di Giuliana Lupi, che trova forma nella raccolta di poesie, grazie all’aiuto della sorella Patrizia, e si traduce in un volume “Risacca” che restituisce, anche nel titolo, il rumore delle onde, perenne, sulle spiagge di ghiaie del paese, suoni e voci ovattati e notti d’estate.
Un volume utile per capire e riconoscere le piante dell’Isola, che raccoglie rare immagini e descrizioni delle piante, alcune a rischio di estinzione, che si trovano all’Elba e, spesso, anche nelle altre Isole dell’Arcipelago. Graziano Rinaldi, imprenditore e naturalista, ha raccolto nei lungi anni della sua permanenza sull’Isola dove ha scelto di vivere, testimonia con professionalità e passione un ambiente ricchissimo per biodiversità e bellezza, che rischia di perdere il suo fascino per l’uso improprio del territorio, soprattutto dopo l’introduzione degli ungolati sull’Isola che hanno fatto scempio di buona parrte del suo patrimonio vegetale. La macchia mediterranea, la vegetazione dunale, la flora delle scogliere, le zone umide litoranee, la flora delle pendici montuose, un ricco habitat dove si sono formate specie, alcune endemiche, di origine antichissima, che con l’infinito ventaglio di profumi e colori arricchiscono la bellezza e unicità dei paesaggi.”Se sei un turista, racconta Rinaldi nella sua introduzione – vorrei trasmetterti la meracvviglia che provai quando scoprii i veri tesori dell’Isola: ti si aprirà uno scenario dai colori molto più vividi del solito clichè sole-mare-spiaggia-aperitivo”.
pp.120, figg.76 ; euro 12,00, (i diritti d'autore sono trasferiti alla Misericordia di Pomonte e Chiessi)
La Grande Traversata Elbana è un celebre percorso escursionistico, in grande parte inserito nel Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano che, assieme al CAI-Isola d’Elba ne cura la segnaletica e la manutenzione. La traversata si sviluppa lungo i sentieri d’altura che per secoli sono state le vie sicure degli Elbani per andare dalle Terre del ferro ad oriente, alle lontane Terre del granito di fronte alla Corsica. La descrizione geologica della GTE e dei suoi “dintorni” storici e naturalistici, è stata anticipata alla fine dell’anno passato sulle pagine web di elbadascoprire.it, là dove resta la sua anteprima. Ed ora, grazie ad Alessandra Allori e Stefano Lo Faro che hanno magistralmente curato l’editing, la geologia della GTE ed i suoi dintorni, sono diventati le pagine di un libro, ricco di fotografie, disegni e geomappe. Non è proprio una guida. Direi una lettura per camminare nei sentieri della natura e della cultura di un angolo magico del Pianeta Terra: il Pianeta Elba.
pp.100, figg.8; euro 10,00.
Sovrano dell'Elba, Napoleone fu il soggetto promotore di una rete di intelligence attiva in molti stati europei e l'oggetto dell'attenzione di un nugolo di informatori sull'isola che comunicavano direttamente o indirettamente con altrettanti referenti esterni. Di questi, il più attrezzato fu un ex ufficiale lucchese che, facendosi passare per mercante d'olio, riferì per tre mesi al console del Regno di Francia a Livorno quanto poteva osservare in ogni ambiente in cui riusciva a inserirsi. In particolare, ragguagliò puntualmente sui contatti segreti tra Napoleone e un aristocratico lombardo emissario di un gruppo di patrioti incaricato di convincerlo a mettersi a capo del riscatto italiano. I suoi rapporti, inviati pressoché quotidianamente, si riportano, commentati, in questo lavoro, che viene ad occupare un posto di rilievo nel panorama della produzione storica sul grande còrso in una fase cruciale della sua parabola umana e politica.
Per conoscere l'Elba in un viaggio da sogno, Mistosch è il libro dei libri! Con un linguaggio frizzante e notizie attendibili, l'Autore ci racconta i personaggi che hanno reso l'Elba famosa nel mondo: viene aperta una bottiglia di Mistosch, un liquido magico e subito dopo il gruppo dei ragazzi protagonisti si trova in una dimensione onirica che li porterà ad incontrare Napoleone, Oreste Del Buono, Jacques Mayol, Pietro Gori e tanti altri che si sveleranno eroi fallibili. Federico Regini nasce e vive all'Isola d'Elba e ha pubblicato con il Foglio editore un altro romanzo dal titolo "L'Isola" e una raccolta di racconti dal titolo "Sogni e dintorni". Appassionato lettore, è anche il presidente di Elbadautore, associazione culturale che nasce diversi anni fa con lo scopo di divulgare la letteratura e promuovere gli autori elbani.
Uscito nel lontano 2005 ritorna con la terza edizione a Marzo 2020 il libro "Enfola" di Paolo Casini. Dedicato ad uno dei luoghi più suggestivi della nostra isola, il promontorio dell'Enfola presenta aspetti ambientali e storici che lo distingue da altre simili formazioni orografiche elbane. Per goderne la vegetazione spontanea, la fauna marina, quello che resta dei terrazzamenti per la coltivazione della vite, l'ex tonnara a terra e la secolare attività di pesca, la batteria militare e i percorsi naturalistici, bisogna conoscere il luogo nella sua completezza. Insomma, una guida racconto che offre molti spunti per visitare uno spicchio di territorio elbano non soltanto con l'occhio del "bagnante". Paolo Casini, l'autore, professore presso l'università di Firenze dove risiede, ama l'Enfola dove trascorre molto tempo delle sue vacanze fin da ragazzo.